Si riporta una lista dei censori romani in ordine cronologico; tale lista non è esaustiva.

I censori romani furono magistrati incaricati, a partire dal 444 a.C. (in precedenza l'incarico spettava ai consoli), dell'esecuzione della censura ("censimento"), operazione con la quale si registravano i cittadini romani e le loro proprietà. Con l'inclusione in questa lista si diventava cittadino romano e contribuente, cioè soggetto al pagamento delle tasse. I censori erano eletti in due dai Comizi centuriati. Inoltre redigevano la lista dei senatori e giudicavano la moralità dei cittadini.

V secolo a.C.

Prima del 443 a.C., il censimento era effettuato dai consoli in carica.

Lucio Papirio Mugillano e Lucio Sempronio Atratino furono i primi ad essere eletti censori nel 443 a.C., quando si ritenne che i consoli, spesso impegnati in guerre, non potevano adempiere anche a questo incarico.

IV secolo a.C.

Nel 393 a.C., per la prima e unica volta, a causa della morte di un censore, fu eletto un sostituto (censor suffectus). Marco Cornelio Maluginense sostituì Gaio Giulio Iullo. Con Gaio Marcio Rutilo, nel 351 a.C. fu eletto a questa carica per la prima volta un plebeo (in precedenza questa carica era riservata ai patrizi). Alcuni anni dopo, nel 339 a.C., fu stabilito per legge che almeno uno dei censori dovesse provenire da famiglia plebea.

III secolo a.C.

II secolo a.C.

Nel 131 a.C., per la prima volta entrambi i censori furono di estrazione plebea.

I secolo a.C.

Dall'81 a.C., il dittatore Lucio Cornelio Silla esercitò anche gli uffici della censura. La censura fu poi ripristinata nel 70 a.C.; anche durante le guerre civili (ai tempi di Gaio Giulio Cesare) non furono eletti censori.

Censori di età imperiale

Note

Voci correlate

  • Censore

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